giovedì 13 agosto 2009

Il David restaurato al Museo Nazionale del Bargello di Firenze


Il restauro è stato eseguito – in un “cantiere aperto” al pubblico – nel Salone di Donatello del Museo Nazionale del Bargello (dove l’opera è esposta dal 1887), con il finanziamento del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Consiglio Regionale della Toscana, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, in occasione del 40° anniversario dell’alluvione di Firenze (4 novembre 1966).

Il David di bronzo di Donatello (1386-1466) è tra le opere più note e più ammirate dell’intero Quattrocento, ma nessun documento ci informa sulla sua esecuzione: è esplicitamente ricordato per la prima volta al centro del cortile di Palazzo Medici soltanto nel 1469.
Commissionato quasi certamente da Cosimo il Vecchio e forse ospitato in un primo tempo nella “ casa vecchia” dei Medici, dal 1459 circa al 1495 occupò quel posto d’onore nel nuovo palazzo mediceo, finito da Michelozzo nel 1455.
Per il silenzio delle fonti, le opinioni degli studiosi sulla cronologia dell’opera sono da sempre contrastanti e oscillano dalla fine degli anni venti fin oltre la metà del secolo. L’ipotesi ritenuta oggi più attendibile colloca il David negli anni che subito precedono la partenza di Donatello per Padova (1443), anche per lo stretto rapporto formale che esso ha con altre opere dell’artista databili tra la fine del quarto e gli inizi del quinto decennio del secolo. Qualunque fosse il significato che l’artista e il committente intesero dare alla figura, Donatello crea qui un’immagine del tutto inedita del giovane eroe-pastore della Bibbia, protettore della Repubblica fiorentina: un adolescente efebico, la cui acerba nudità allude all’umiltà e al coraggio, che sconfiggono la superbia e la forza bruta.

Il David non è stato sottoposto da almeno un secolo a interventi di restauro e la sua conservazione si è limitata a operazioni di ‘ordinaria manutenzione’. L’importanza dell’opera, la delicatezza del suo modellato e la presenza di resti delle dorature originali, eseguite con la fragilissima tecnica della “missione”, avevano finora sconsigliato una pulitura approfondita. Negli ultimi anni, le nuove metodiche di restauro (impiego del laser) nei bronzi rinascimentali, hanno consentito di affrontare l’intervento sul capolavoro donatelliano con garanzie di un esito perfetto: come mostra oggi l’oro recuperato, soprattutto sui capelli e la qualità anche cromatica della patina originale. Il restauro e le novità scientifiche – sia storiche che tecniche – emerse nell’occasione, sono documentate in questo catalogo, ampiamente illustrato, con i contributi degli studiosi e di tutti gli specialisti che hanno collaborato all’intervento, eseguito presso il Museo Nazionale del Bargello, dal giugno 2007 al novembre 2008.

Biglietto: Intero €. 4,00 Ridotto €. 2,00

Orario: Lunedì – Domenica ore 8.15 - 13.50
Chiuso: 1°, 3°, 5° domenica, 2° e 4° lunedì di ogni mese, 25 dicembre, 1° gennaio, 1° maggio


Per informazioni:
Polo Museale della città di Firenze
Via della Ninna, 5
Centralino: +39 055 23885
www.polomuseale.firenze.it/restaurodonatello